Gli attacchi di panico sono esperienze intense e spaventose che possono influenzare significativamente la qualità della vita di chi ne soffre. Come si risolvono? In che modo lo psicologo può aiutarci a gestirli?
Quando si soffre di attacchi di panico, una delle prime cose di cui prendere atto è che esistono approcci efficaci per affrontare e risolvere questo disturbo. Tra questi, c’è la consulenza psicologica, che si esplica mediante il colloquio clinico. Lo psicologo, infatti, può essere un alleato prezioso nel percorso verso il superamento degli attacchi di panico.
Prima di esaminare il ruolo dello psicologo e in particolare dello psicologo Marco Messina a Roma, impegnato nel trattamento degli attacchi di panico, è cruciale comprendere le caratteristiche di questo disturbo.
Gli attacchi di panico sono episodi improvvisi di paura intensa, accompagnati da sintomi di natura fisica come palpitazioni, sudorazione e sensazione di soffocamento. Spesso, chi ne soffre può sperimentare una paura irrazionale di perdere il controllo o di morire. Tali episodi possono verificarsi in situazioni apparentemente normali, contribuendo a un crescente senso di ansia anticipatoria.
Durante un attacco di panico, molte persone avvertono un aumento significativo della frequenza cardiaca. La sudorazione e i tremori sono spesso associati agli attacchi di panico. Le mani possono diventare viscide, e il corpo può scuotersi a causa dell’ansia e dell’eccessiva tensione muscolare.
Alcune persone sperimentano una sensazione di soffocamento o difficoltà a respirare durante un attacco di panico. Questo sintomo può intensificare l’ansia e il disagio. L’ansia può manifestarsi con sintomi che possono essere interpretati come dolore al petto o una sensazione di oppressione. Questi sintomi possono essere preoccupanti e portare la persona a pensare di avere problemi cardiaci.
Durante un attacco di panico, alcune persone possono sperimentare sensazioni di irrealtà o distacco dalla realtà. Questo fenomeno è noto come derealizzazione o depersonalizzazione.
Una componente significativa degli attacchi di panico è la paura intensa di perdere il controllo o impazzire. Questa preoccupazione può amplificare ulteriormente l’ansia durante l’episodio. Molte persone che vivono un attacco di panico sperimentano una paura intensa di morire. Questa ansia può essere così potente da far credere alla persona che stia vivendo una situazione di vita o morte.
La diagnosi di questo disturbo richiede l’esclusione di disturbi organici e il rispetto dei criteri stabiliti dal Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition (DSM-5).
Criteri Clinici per la Diagnosi: Il DSM-5 specifica che i pazienti devono sperimentare attacchi di panico ricorrenti, seguiti da preoccupazioni persistenti o comportamenti maladattivi per almeno un mese. Questi possono includere la paura di ulteriori attacchi e risposte comportamentali disfunzionali, come l’evitamento di attività quotidiane.
Sotto il profilo farmacologico gli antidepressivi, inclusi inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e della serotonina-noradrenalina, così come benzodiazepine, sono utilizzati per prevenire l’ansia anticipatoria e ridurre la frequenza degli attacchi. Tuttavia, l’uso prolungato di benzodiazepine può comportare dipendenza fisica, mentre gli antidepressivi richiedono più tempo per diventare efficaci.
Diversi approcci terapeutici dimostrano efficacia nel trattamento del disturbo di panico, offrendo opzioni flessibili per affrontare questa condizione complessa. Una delle metodologie più promettenti è la terapia dell’esposizione, che guida i pazienti a confrontarsi direttamente con le loro paure, creando gradualmente una desensibilizzazione nei confronti degli stimoli scatenanti. Questo processo aiuta a ridurre la paura associata agli attacchi di panico e a superare i comportamenti evitanti, favorendo un ritorno a uno stile di vita più funzionale.
Il mio metodo di lavoro è cosi’ strutturato:
–Psicoeducazione : fornire un’ adeguata conscenza circa il disagio in essere promuovendo nel paziente la comprensione e la gestione delle manifestazioni sintomatologiche, quindi il rafforzamento della propria competenza nella gestione del disagio.
– Individuazione dei comportamenti e de che sostengonoe rinforzano il disagio-problema
–Pianificazione di un programma riabilitativo di intervento finalizzato alla gestione dell’ansia –panico.
–Esercizi di respirazione e rilassamento.
–Training per il potenziamento del senso di autoefficacia-autostima.